My Secret Garden

My Secret Garden

 
 Forse questo giardino esiste solo all’ombra delle nostre palpebre abbassate…”
 

Italo Calvino – Le città invisibili

Per entrare in giardino chiedo il permesso.

Entrare in giardino, per me significa uscire dal mondo conosciuto per entrare in una dimensione completamente diversa, fatta di sensazioni, colori, suoni, luci, ombre e profumi. Ed è proprio quando arrivano loro, i profumi, il gioco ormai è fatto. A quel punto, non posso più tirarmi indietro, devo restare lì e aspettare che qualcosa accada.

A volte infatti, per esempio mentre sono affaccendato in qualche lavoro, sento alcune piante ridacchiare bisbigliando sommessamente. Altre volte invece, ne sento alcune raccontare quello che é successo durante la notte: qualche pettegolezzo, una discussione, uno spavento improvviso per un intruso infrattatosi nella siepe nottetempo.

Il più delle volte però le piante chiedono solo attenzioni, e lo fanno in modi sottili, garbatamente, ma con piccoli e precisi segnali inequivocabili.